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Un disagio sottile e spesso trascurato

Per molte persone, l’estate rappresenta una pausa desiderata. Ma non per tutti è sinonimo di leggerezza e benessere. Al contrario, il periodo che precede le vacanze può coincidere con un calo significativo di energia, motivazione e benessere psicologico, accompagnato da una certa ansia pre-vacanze, legata alle aspettative o alla fatica accumulata. Non si tratta solo di stanchezza. È un vero e proprio disagio psico-fisico, spesso sottovalutato, che può interferire con il lavoro, le relazioni e la capacità di godersi i momenti di pausa.
Cos’è il burnout estivo
Il burnout estivo è una forma di esaurimento mentale e fisico che si manifesta con sintomi come:
affaticamento persistente, anche dopo il riposo
difficoltà a concentrarsi o portare a termine compiti semplici
perdita di motivazione
disturbi del sonno
irritabilità o sbalzi d’umore
tendenza all’isolamento
sintomi fisici come mal di testa o tensione muscolare
A differenza del burnout “classico” — che è una condizione di esaurimento fisico, emotivo e mentale causata da stress cronico legato al lavoro — quello estivo ha cause multifattoriali, legate anche al cambiamento stagionale, al clima, alle aspettative che accompagnano l’idea stessa di vacanza e alla tipica stanchezza mentale dell’estate, che si accumula spesso senza che ce ne rendiamo conto.
Le cause del burnout estivo
Caldo e luce: il corpo sotto pressione
L’aumento delle temperature e delle ore di luce può alterare il ritmo sonno-veglia e compromettere la qualità del riposo. Il caldo, inoltre, contribuisce a un maggiore affaticamento fisico e mentale.
Cambiamenti di routine
Giugno e luglio sono mesi di transizione: chiusura dei progetti lavorativi, scadenze, riorganizzazione degli orari. Tutto questo crea un carico cognitivo e organizzativo importante, soprattutto se si cerca di “tenere tutto insieme”.
Aspettative sulle vacanze
Più le ferie sono attese, più diventano cariche di significato: “finalmente potrò riposare”, “recupererò energie”, “avrò del tempo per me”. Ma questa proiezione può generare ansia da prestazione o frustrazione: sentire che si deve “per forza” riposare, ristabilirsi, godersi ogni momento.
Stress da vacanza
Paradossalmente, anche le vacanze possono essere una fonte di stress. Organizzare viaggi, conciliare esigenze diverse all’interno della famiglia, stare a contatto costante con gli altri può generare tensione e conflitti. La vacanza, in questi casi, non è riposo, ma una nuova forma di impegno.
Stress genitoriale
Per chi ha figli, l’estate significa anche chiusura di asili e scuole. Questo comporta destreggiarsi tra centri estivi, babysitter e nonni, organizzazione extra di attività di vario genere. Il carico mentale può aumentare in modo invisibile ma significativo.
Come riconoscere il burnout estivo
Oltre alla stanchezza, che può sembrare “normale” a fine stagione, è importante prestare attenzione a segnali più specifici, come:
sensazione di svuotamento emotivo
pensieri ricorrenti di voler “scappare da tutto”
incapacità di trovare piacere anche nelle attività preferite
calo del desiderio di socialità
maggiore variabilità dell’umore
aumento della conflittualità con le persone vicine
A tutto questo si può aggiungere una perdita di motivazione in estate, che non è pigrizia, ma un segnale importante da non trascurare.
Strategie per proteggerti dal burnout estivo
Anche se non possiamo eliminare del tutto i fattori di stress estivo, possiamo ridurne l’impatto con abitudini che aiutano mente e corpo a mantenere equilibrio e stabilità.Prevenire il burnout significa riconoscere i propri bisogni, rispettare i limiti fisiologici e psicologici, e costruire giornate che lascino spazio al recupero, anche nei periodi intensi.
1. Mantieni una routine “morbida”
Le routine sono fondamentali per il benessere mentale, ma d’estate possono essere adattate e allentate senza eliminarle.
📌 Esempio pratico:
– mantieni orari regolari per pasti e sonno, ma concediti una flessibilità maggiore nel lavoro o nel tempo libero
– usa una to-do list leggera per la giornata, con massimo 3 priorità reali
– metti in agenda attività rigeneranti (es. lettura, passeggiata, tempo con un amico) e lascia degli “spazi vuoti”, senza riempire ogni ora
2. Adatta i ritmi alla stagione e idratati in modo costante
Il caldo e la luce influiscono su energia, concentrazione e umore. Un’idratazione costante, insieme a ritmi più lenti, può migliorare il benessere psico-fisico.
📌 Esempio pratico:
– lavora o svolgi attività impegnative nelle ore più fresche– fai pause più frequenti (anche brevi: 5-10 minuti)– bevi regolarmente acqua, senza aspettare lo stimolo della sete– privilegia alimenti ricchi d’acqua (frutta, verdura, centrifugati freschi) per sostenere mente e corpo
3. Proteggi il tuo tempo libero: non è “vuoto”, è rigenerativo
L’ozio, se consapevole, è fondamentale per il recupero psicologico.
📌 Esempio pratico:
– evita di sovraccaricarti con “vacanze da gestire” ogni weekend
– impara a dire no a richieste extra che sottraggono energia
– concorda con partner o familiari una distribuzione equa dei carichi
4. Coltiva un equilibrio mentale costante

Non aspettare le ferie per occuparti del tuo benesseri psichico e ascoltarti: inserisci micro-momenti di autoregolazione nella settimana.
📌 Esempio pratico:
– 5 minuti di respirazione profonda dopo la pausa pranzo
– programma ogni settimana dei momenti di autoascolto per chiederti come stai davvero e riconoscere i tuoi bisogni prima che diventino urgenze. Prova a chiederti: “Sto bene? Sto rispettando i miei limiti? Di cosa ho bisogno?”
– app per mindfulness, ma anche una camminata senza stimoli digitali
– costruisci uno spazio settimanale in cui puoi “parlare e non solo fare” (amici, partner o un professionista della salute mentale)
Burnout estivo già in atto? Strategie per affrontarlo e recuperare energie
Quando i segnali del burnout estivo sono già presenti, è importante non ignorarli e non forzarsi a “resistere”.Gestire il burnout non significa smettere di lavorare o stravolgere la propria vita, ma adottare piccoli aggiustamenti quotidiani, recuperare energia e — se serve — chiedere supporto.
1. Riduci gli stimoli, non aumentare gli sforzi
Quando si è mentalmente esausti, “stringere i denti” peggiora il quadro. Serve ridurre l’input.
📌 Esempio pratico:
– metti in pausa attività che non sono urgenti
– comunica ai colleghi o ai familiari che hai bisogno di rallentare, anche solo temporaneamente
– riduci gli impegni sociali che senti come “obbligo”
– evita o riduci contenuti digitali ansiogeni o sovrastimolanti (news, social, email fuori orario) e crea momenti di disconnessione (es. 2 ore al giorno senza notifiche, 1 sera a settimana offline)
2. Dai priorità al sonno di qualità
Il recupero emotivo passa anche da un sonno profondo e regolare.
📌 Esempio pratico:
– crea una tua routine serale. Ad esempio cena leggera, doccia tiepida, 10 minuti di pratica calmante (lettura leggera, journaling, stretching dolce o respirazione), niente schermi 30 min prima di andare a letto
– cerca di andare a dormire e svegliarti sempre alla stessa ora, con al massimo 1 ora di scarto, anche nel weekend
3. Ridefinisci le aspettative sulle vacanze
La vacanza non è una performance e non deve per forza “guarirti”. Deve alleggerirti.
📌 Esempio pratico:
- ascolta i tuoi bisogni (riposo, silenzio, contatto, movimento...) e scegli mete e attività in base a ciò che ti ricarica senza dover “riempire” ogni giornata
- accettare momenti di noia, stanchezza o irritabilità come parte naturale del processo di decompressione
- se non parti, non rinunciare al benessere. Crea un’atmosfera diversa, dai spazio al silenzio, scegli qualche piccola attività che ti faccia stare bene e proteggi quei momenti come faresti con una vacanza
4. Verbalizza il tuo stato
Il burnout si intensifica quando ci si sente soli o sopraffatti.
📌 Esempio pratico:
– racconta come ti senti a una persona di fiducia
– scrivi un messaggio (anche non inviato) in cui descrivi il tuo stato
Mettere in parole ciò che provi, anche senza cercare soluzioni, può alleggerire il peso emotivo che senti e rendere più chiaro cosa ti sta succedendo
Chiedere aiuto è un gesto di cura, non un segno di debolezza
Se la stanchezza mentale legata all’estate persiste o interferisce significativamente con la tua vita quotidiana, se il malessere non si attenua nonostante il riposo o l’uso di adeguate strategie, parlarne con un professionista può fare la differenza.
Uno spazio di ascolto può aiutarti a comprendere meglio cosa sta accadendo e capire se è necessario attivare un percorso mirato — anche breve — per ritrovare equilibrio e chiarezza.
Se senti che è il momento giusto per farlo, puoi contattarmi per fissare un primo colloquio conoscitivo gratuito oppure contattami per maggiori informazioni.