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Respirazione diaframmatica: cos’è e perché è utile per il benessere psicologico

  • francescamanfrin
  • 8 lug
  • Tempo di lettura: 3 min
Primo piano di una donna con gli occhi chiusi che soffia su un soffione, mentre i semi volano via nel cielo; immagine luminosa, serena, simbolo di rilascio e benessere.

Cos’è la respirazione diaframmatica?

 

La respirazione diaframmatica, detta anche respirazione profonda o addominale, è una modalità di respirazione che coinvolge attivamente il diaframma, un muscolo a forma di cupola situato alla base dei polmoni. A differenza del respiro superficiale e rapido, che tende a coinvolgere solo la parte alta del torace (tipico delle situazioni di stress o ansia), la respirazione diaframmatica è più lenta, profonda e regolare.

 


Come funziona?

 

Durante l’inspirazione, il diaframma si contrae e si abbassa, permettendo ai polmoni di espandersi verso il basso. L’addome si solleva visibilmente, mentre il torace resta relativamente fermo. Nell’espirazione, il diaframma si rilassa, risalendo e facilitando l’espulsione dell’aria.

 

Nei neonati, la respirazione diaframmatica è spontanea. Ma crescendo, a causa di tensioni emotive, abitudini posturali scorrette, sedentarietà o stress cronico, molte persone iniziano a respirare in modo meno funzionale, perdendo la connessione con questa modalità naturale ed efficace.

 

 

Quali benefici offre?

 

Diversi studi hanno dimostrato che la respirazione diaframmatica attiva il sistema nervoso parasimpatico, associato al rilassamento e al recupero, contrastando la risposta di allarme tipica dello stress.

Pertanto, praticare questo tipo di respirazione permette, a livello fisiologico, di:

• ridurre la frequenza cardiaca (palpitazioni) e la pressione sanguigna

• ridurre la produzione di cortisolo (l’ormone dello stress)

• indurre il rilascio di endorfine (che generano una sensazione di benessere)

• ridurre la tensione, i dolori e le rigidità muscolari

• migliorare l’afflusso di ossigeno al cervello e al resto del corpo


I benefici percepiti sono:

• maggiore senso di calma e di controllo

• maggiore centratura e consapevolezza del momento presente

• miglioramento della regolazione emotiva

• raggiungimento del rilassamento fisico


Per questo motivo è una tecnica largamente utilizzata in psicoterapia, mindfulness, yoga e training autogeno, e si rivela particolarmente utile nella gestione dell’ansia, dello stress e delle difficoltà legate al sonno.

 

 

Un gesto semplice, ma potente, a portata di tutti

 

Donna ferma in piedi in un vagone della metropolitana affollato, con gli occhi chiusi e la mano sul petto, mentre pratica la respirazione diaframmatica. Intorno a lei persone in movimento e atmosfera tesa, in contrasto con il suo volto calmo e centrato.

Spesso si sottovaluta il potere del respiro. Eppure, imparare a respirare in modo consapevole può fare una grande differenza nel modo in cui affrontiamo le emozioni difficili. La respirazione diaframmatica può diventare uno strumento concreto per favorire il benessere psicologico quotidiano.

 

Inoltre, uno degli aspetti più interessanti della respirazione diaframmatica è la sua

accessibilità: può essere appresa e praticata da chiunque, senza bisogno di strumenti o ambienti particolari.


Bastano pochi minuti al giorno per iniziare a familiarizzare con questa modalità respiratoria e coglierne i primi benefici.

 

 

Vuoi saperne di più?

 

Nel prossimo articolo parlerò di come utilizzare la respirazione diaframmatica per gestire ansia, stress e difficoltà legate al sonno.

Approfondiremo esempi pratici, piccoli esercizi e indicazioni per integrarla nella vita quotidiana.

 

Leggi la seconda parte per scoprire come usare questa tecnica in modo efficace.

 

 

FAQ – Domande frequenti

 

La respirazione diaframmatica è adatta a tutti?

Sì, è una tecnica semplice e sicura, adatta a ogni età. Può essere insegnata anche a bambini e anziani, con le dovute accortezze.

 

Quanto tempo ci vuole per sentirne i benefici?

Spesso si percepiscono sensazioni di maggiore calma già dopo pochi minuti di pratica. Effetti più duraturi si ottengono con la costanza, anche solo 5-10 minuti al giorno.

 

Serve fare meditazione per praticarla?

No. Può essere integrata in pratiche di mindfulness, ma funziona anche da sola, come strumento di regolazione emotiva.

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